GREEN PASS OBBLIGATORIO: LE NUOVE REGOLE DAL 15 OTTOBRE

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18/09/2021

Approvato il nuovo decreto che avrà valenza fino al 31 dicembre 2021

Il Consiglio dei Ministri ha approvato all’unanimità il nuovo decreto che estende il green pass a tutto il mondo del lavoro, pubblico e privato, a partire dal 15 ottobre e fino al 31 dicembre.

Ora la certificazione verde è obbligatoria per 23 milioni di persone: lavoratori della Pubblica amministrazione, delle aziende private grandi e piccole, autonomi come i tassisti, baby sitter, colf, badanti. Anche i professionisti, dal 15 ottobre, dovranno avere il passaporto vaccinale. L’imposizione si applica pure «a tutti i soggetti che svolgono a qualsiasi titolo la propria attività lavorativa o di formazione o di volontariato presso le amministrazioni», anche sulla base di contratti esterni.

Per essere esentati serve il certificato medico. Molto dure le sanzioni, che arrivano fino alla sospensione dal lavoro e dallo stipendio. Restano aperti alcuni nodi. La prima riguarda il lavoratore in smart working. Al momento non è stato stabilito se deve avere il green pass e dunque lo decideranno i ministri Brunetta e Speranza in apposite linee guida che saranno firmate da Draghi. Rimane da definire anche il periodo di assenza ingiustificata per i magistrati che potrebbe essere di 15 giorni.

Come si ottiene il green pass?

Il green pass si ottiene quando sono passati 14 giorni dopo la prima dose di vaccino. Oppure, sottoponendosi a un tampone molecolare (validità della certificazione 72 ore), o antigenico (validità 48 ore). Il nuovo decreto chiarisce all’articolo 5 la durata della certificazione verde in caso di contagio. Se il lavoratore contrae il Sars-CoV-2 dopo la seconda dose di vaccino, l’aver contratto il virus vale come terza dose: in questo caso il green pass è valido dodici mesi. Se ci si ammala di Covid «oltre il quattordicesimo giorno dalla somministrazione della prima dose di vaccino» è rilasciato il green pass e «ha validità di dodici mesi a decorrere dall’avvenuta guarigione». Ma questa fattispecie non vale se, tra la prima dose e la malattia, non sono passate due settimane.

Ovviamente il passaporto vaccinale è rilasciato anche a tutti coloro che hanno completato il ciclo di immunizzazione.

Il governo ha anche modificato la norma che prevedeva il rilascio del green pass (con la durata di dodici mesi) per chi è stato malato e si sottopone a una dose soltanto di vaccino. Con il nuovo provvedimento in vigore dal 15 ottobre, chi ha contratto il virus e dopo la malattia fa la prima dose di vaccino, non deve più aspettare e può ottenere subito il rilascio della certificazione verde.

I tamponi molecolari valgono per 72 ore, 48 per gli antigenici

I tamponi molecolari avranno validità 72 ore. I test rapidi (antigenici) 48 ore e rimangono a pagamento, anche se a prezzo calmierato. Il costo è di 8 euro per i minori e 15 euro per gli adulti. Saranno invece gratuiti per le persone «fragili».
Secondo il nuovo decreto «le farmacie sono tenute ad assicurare, sino al 31 dicembre 2021, la somministrazione di test antigenici rapidi per la rilevazione di antigene Sars-CoV-2, secondo le modalità e i prezzi previsti nel protocollo d’intesa».
Sono previste sanzioni per chi non rispetta questa norma: «In caso di inosservanza della disposizione, si applica la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 1.000 a euro 10.000 e il Prefetto territorialmente competente, tenendo conto delle esigenze della continuità del servizio di assistenza farmaceutica, può disporre la chiusura dell’attività per una durata non superiore a cinque giorni».