GIORNATA INTERNAZIONALE PER I DIRITTI DEI MIGRANTI

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20/12/2021

Il contributo degli ospiti e operatori della Comunità riabilitativa psichiatrica Crap "San Vincenzo" di San Michele Salentino (Br)

Il 18 ottobre ricorre la Giornata internazionale per i diritti dei migranti.

La migrazione è un fenomeno sociale che viene definito da molti sociologi “doppia assenza”, perché il migrante è al tempo stesso assente nel paese di origine, che lascia, e nel paese ospitante, in quanto non ha un posto ben preciso.

Queste persone scappano dal proprio paese per diverse problematiche (guerre, persecuzioni, violenze, schiavitù, problemi economici, etc.) e giungono nei paese accoglienti per cercare di avere una vita più dignitosa.

I migranti restano nel paese ospitante per brevi o lunghi periodi, alcuni di loro in condizioni di regolarità (permesso di soggiorno, permesso per motivi di lavoro) mentre altri rimangono in condizioni di irregolarità.

Questi ultimi, nella maggior parte dei casi, sono a rischio di sfruttamento, perché vengono assunti in condizioni di lavoro precarie, sotto pagati e privi di qualsiasi tutela, sfruttamento e prostituzione, insomma, tutti i diritti inviolabili delle persone sono assenti.

Per tutelare il migrante ci sono diverse Convenzioni attuate nel corso degli anni, come la Convenzione di Ginevra del 1951, che afferma che nessun rifugiato può essere respinto verso un paese in cui la propria vita o la propria libertà è a rischio, un'altra convenzione è quella sulla protezione dei lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie; a seguire la Convenzione economica sull’abolizione del lavoro forzato e la Convenzione sulle pari-opportunità.

L’U.E è composta da 27 paesi membri, ha lo scopo di promuovere pace, valori, benessere ai propri cittadini offrendo libertà, sicurezza e giustizia, adottando anche misure adeguate per regolamentare l’asilo e l’immigrazione, prevenire e combattere ka criminalità.

A seguito delle diverse Convenzioni sono stati sanciti dei diritti per il migrate: • Diritto alla salute (art 32 della Cost) • Libertà di circolazione; • Permesso di soggiorno o protezione internazionale; • Diritto al lavoro regolare e retribuito; • Diritto alla vita; • Diritto di uguaglianza e pari-opportunità.

Tuttavia tali diritti non sempre vengono attuati ed oggi spesso, la società assume un atteggiamento di pregiudizio volto all’emarginazione e al razzismo, viene visto come un delinquente e come una persona veicolo di malattie infettive. Per contrastare questa credenze e prevenire la discriminazione e lo sfruttamento dei migranti vi sono diversi interventi volti all’integrazione e all’inclusione socio-lavorativa.

Oggi viviamo all’interno di un Welfare community volto alla partecipazione di tutti i componenti della comunità, sviluppando la cittadinanza attiva capace di rispondere ai problemi presenti. Elementi fondamentali del welfare community è il terzo settore, importante per la personalizzazione degli interventi, attraverso interventi senza scopi di lucro con fini solidaristici in attuazione del principio di sussidiarietà.

Degno di nota è il trattato di Dublino, uno degli obiettivi principali è impedire ai richiedenti asilo di presentare domande in più Stati membri (cosiddetto asylum shopping). Un altro obiettivo è quello di ridurre il numero di richiedenti asilo "in orbita", che sono trasportati da Stato membro a Stato membro.

L’idea di fondo per prevenire ed eliminare il razzismo e la discriminazione è considerare l’uomo come cosmopolita, cittadino del mondo, ed in quanto tale deve sentirsi integrato e accettato ovunque vada. La migrazione deve essere vista come una ricchezza, non come un pericolo.

Patrizia Campanella e Carmen Tanzarella, operatrici della Comunità riabilitativa psichiatrica Crap "San Vincenzo" di San Michele Salentino (Br)